“Nella casa del vento” di Maria Rosaria Teni – recensione a cura di Patrizia Persico

È con un misto di emozione e gratitudine che propongo l’ottima recensione che mi è stata dedicata dalla Professoressa Patrizia Persico, una persona di grande sensibilità. Le sue riflessioni così profonde hanno reso l’intensità dell’intera raccolta e, attraverso un susseguirsi di interpretazioni che scavano le parole, si è giunti a percepire il senso intrinseco dei versi in essa contenuti. Un aspetto interessante su cui Patrizia si è soffermata, e che mi ha colpito particolarmente, è stato aver messo in luce le sensazioni diverse che scaturiscono dalla lettura delle poesie, soffermandosi sull’importanza delle esperienze vissute che sono state determinanti per la creazione dei versi. Un ringraziamento sincero a Patrizia Persico e alle sue riflessioni che contribuiscono a rendere vivo un testo poetico.

copertina NELLA CASA DEL VENTOHo letto il libro di poesie “Nella casa del vento” di Maria Rosaria Teni e, nel desiderio di esprimere le sensazioni suscitate dalla lettura, mi accingo nel compito di elaborare una mia personale interpretazione della silloge.
Come ha detto qualcuno prima di me: “Non so scrivere poesie, ma le riconosco quando le leggo”.
Tuttavia è compito assai arduo riuscire a rendere il giusto merito all’autrice, esprimere fedelmente, e soprattutto rispettosamente, tutte quelle emozioni che scaturiscono dalla sua lettura. Ho pensato di partire da una poesia, da quella che più mi ha colpito, ma non sono riuscita a scegliere: quella alla madre? quella alla figlia? quella al compagno di una vita? al padre, a Marta; non è possibile sceglierne una!
Ho centellinato i passi, ho dovuto procedere lentamente, soffermandomi su ogni singolo verso. No, mi correggo, su ogni singola parola, perché risulta incastrata là, proprio come un diamante in uno splendido castone. Il mio cuore ha avuto continui sussulti; in quei versi ci sono io, tu, chiunque sia un attento osservatore della vita e delle esperienze vissute, chiunque si emozioni per il mondo, la natura, i propri affetti.Ciascun verso mi ha toccato e commosso, portando a galla sensazioni diverse, dolore sopito in alcuni casi, grandi emozioni positive in altri, ansia per la caducità umana, speranza che la nostra forza possa salvarci.
Ci sono pensieri che scavano nella nostra anima e ci fanno riflettere, dando spazio ad una personale interpretazione, ad un adattamento alle proprie esperienze di vita e tutto questo rappresenta la magia che permette al lettore di indossare quei versi ché rappresentano il proprio habitus. Trovo che questa sia la vera chiave di tutte le liriche presenti, ossia farti sentire protagonista.
La suddivisione del libro in sette parti mette ordine ai temi trattati: il silenzio, il tempo, i ricordi, il mare, i sentimenti, il vento e la poesia, il mondo. Nessuno realmente slegato dagli altri perché è tenuto insieme dall’anima e dalle sue inquietudini.
Lo stile è scorrevole, intenso, talora lirico, talora narrato. L’ermetismo che pervade alcune poesie lascia spazio a quel libero adattamento del testo alle proprie esperienze di vita (come accennavo prima) e rinforza il turbamento. Gli aspetti metaforici esaltano la condizione dell’uomo che, nel mondo, nonostante tutto, resterà per sempre solo un piccolo fallace elemento della Natura che con essa deve fare i conti se non vuole restare schiacciato dai suoi stessi errori.
È proprio quella fragilità umana e la sua indeterminatezza, che da una parte vengono mostrate in tutta la loro caducità, dall’altra son pronte a dare la speranza che tutti si possa divenire uomini e donne risolti. E chiudo con una citazione autoriale che esplicita questa mia conclusione: RESPIRO LA BREZZA DI UNA NOVELLA ALBA.
Patrizia Persico

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