Oggi è un giorno d’agosto: caldo, mare, divertimento, baldoria in acqua tra mille schizzi e giochi col sole che gioca a scottare bimbi imprudenti e bagnanti distratti. Pura e sfrenata voglia di vivere! Sana, aggiungerei, voglia di vivere, tranne poi per immalinconirsi e indignarsi dopo aver appreso una delle tante notizie di efferata crudeltà che portano a inevitabili paragoni, come quelli che associano il comportamento di alcuni uomini a quello delle bestie! Eh no, le bestie hanno un codice intrinseco; sono gli uomini che non hanno più una linea di condotta universalmente accreditata! Non si può tollerare questa iniqua similitudine che con faciloneria accosta il comportamento delle bestie a quello di certi uomini che tali non sono e che fanno vergognare di essere uomini! Alludo, come molti sapranno, a fatti di inaudita disumanità che si verificano quotidianamente nel nostro cosiddetto paese civile (e per paese intendo il mondo) e che, grazie alla risaputa risonanza mediatica di mcluhiana memoria, rimbalzano nelle nostre esistenze. Un rammarico mi scuote quando vengo a conoscenza di questi episodi di violenza e di incredibile malvagità e, inevitabilmente, sento la mia impotente fragilità che si intreccia alla necessità di un forte respiro, di aria pura, di ossigenare lo spirito, di correre lontano… Dove? Tra le pagine di un libro, per esempio… Sto leggendo in questi giorni “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017, e sto ritrovando quella brezza pura di vita che solo il silenzio e la mistica atmosfera montana sanno donare a chi sa ascoltarla con la giusta predisposizione. La montagna è uno stato d’animo: quando questo è incline alla ricerca della propria interiorità per scoprire la vera essenza e origine di se stesso, la montagna sa accoglierti e carezzarti con le sue creste, torrenti e sentieri nascosti. Nel libro di Cognetti emerge questa ricerca di conoscenza di se stessi e la consapevolezza del valore della propria individualità. La descrizione delle vette ammantate di neve ha sollevato i miei pensieri grevi di questi giorni e la quiete dei pascoli, ornati dai piccoli laghi solitari ha rinfrescato il mio spirito inquieto. I libri sono compagni di viaggio, ma a volte, sanno essere amici nel percorso di stagioni offuscate dagli affanni.
[M.R.Teni]
Nella casa del vento – dove l’anima respira
Non ci sono fiori – Maria Rosaria Teni
Non ci sono fiori
tra lamiere e fumi sinistri
tra corpi lacerati
e schegge acuminate.
Non ci sono carezze
tra lacrime cristallizzate
e neve che non ha calore.
Non ci sono voci
ma lamenti di bambini
che si amplificano
tra campi insanguinati
Ci sono le donne, inespugnabili,
guerriere disarmate,
che ingoiano il pianto
e non si arrendono
mentre sussurrano
una nenia a mezza voce
cullando i sogni di piccoli indifesi
travolti dalle urla dei fucili.
Nell’aria, intanto, furoreggiano
le bombe e impregnano i cieli
di buio e di dolore.
Maria Rosaria Teni

ph Eleonora Mello
Lo specchio
Mi sono guardata allo specchio.
Di rimando, un volto che non riconosco. Segni sul viso che non avevo ancora notato e che mi hanno dato la consapevolezza dell’inesorabile trascorrere del tempo. È inciso sul mio ovale un nuovo reticolo di rughe e di impronte che i giorni stanno imprimendo senza alcun riguardo.
Ricordo il sorriso spontaneo che risplendeva di serena fiducia in un futuro atteso.
Oggi, due solchi attorno alle guance e un tiepido accenno ad un sorriso appassito.
Non rimpiango il fatto di essere invecchiata quanto di non aver saputo quando ciò sia successo. Inaspettatamente, scopro che le mie fattezze sono state alterate dal cammino di giorni mai eguali e mai eterni. Io sono cambiata e cambierò ancora, nonostante il mio pensiero rincorra tuttavia sogni su sogni e non si arrenda alla concreta realtà che sancisce una pausa finale insoluta. Continuo a mistificare il presente e mi inerpico su strade impercorribili di un credo irrealizzabile.
Lo specchio e la visione che mi rimanda contrasta con i miei desideri di evasione da una situazione di fatto che pare io voglia trascurare. Perché il mio viso cambia ed il mio animo vive sperando? Sono controcorrente!
È crudele dover rinunciare a sognare, ma ancor più crudele sognare e poi guardarsi allo specchio. È vano il tentativo di fingere di non vedere un volto che sfuma nelle anse di un ciclo che si esaurisce.
D’ora innanzi guarderò allo specchio e penserò ad un doppio che non mi appartiene.
Continuerò a vivere nell’illusione di essere me stessa a confronto di nuvole che mutano in un cielo imprevedibile.

P. Picasso, Ragazza allo specchio, 1932, olio su tela, Moma, New York.
Nella casa del vento: dove l’anima respira
Finalmente, dopo un po’ di anni dalla pubblicazione del mio primo libro di poesie, ho preso in mano il mio taccuino e ho raccolto i versi che, dal 2010 in poi, sono nati dalla mia anima, dal mio cuore, dalle mie esperienze. In questa raccolta c’è una sorta di ripiegamento nella propria interiorità e l”anima si è tramutata in poesia, dove la casa è diventata una metafora della condizione umana e la vita come soffio di vento rappresenta gli eventi che trasformano l’esistenza, schiaffeggiandola proprio come fa il vento.
Il libro è stato pubblicato con Cultura Oltre – Rivista letteraria ed è presente su Amazon ai seguenti link: qui troverete il cartaceo e qui invece troverete l’eBook.
La poesia che dà il titolo all’intera silloge ne connota pienamente il significato, già anticipato nella presentazione dell’opera: “Ospite errante senza tempo nella casa del vento!” Ha inizio così la silloge di poesie che prende il titolo “Nella casa del vento” e che vuole rappresentare la metafora della condizione dell’uomo, imprigionato in una secolare precarietà ed esposto ad ogni folata di vento che la vita sprigiona nelle sue incursioni improvvise. Nomadi in cerca di stabilità, gli esseri umani, in perenne dissidio tra la voglia di eternità e il desiderio di fuga da una realtà a volte soffocante. Nella continua ricerca della libertà di vivere senza strettoie e condizionamenti, con il presagio che incombe e che ci fa temere di rimanere intrappolati tra pareti di carta in una dimora apparentemente stabile, ma fragile e cadente. La raccolta si compone di poesie scandite da un’introduzione costituita da brevi riflessioni estemporanee, composte rubando attimi al tempo che fugge, nella constatazione della provvisoria inconsistenza dell’essere, nel caos di mete irraggiungibili.”
Nella casa del vento
Ospite errante senza tempo
nella casa del vento!
Una brezza alita voci
nella quiete sconfinata
di nostalgie trascorse…
Lontano il fragore dell’onda
si frange nell’aria d’intorno
di nomadi sogni profusa
dal ritmo incalzante pervasa
mistifica in trepida attesa
ore che avanzano impavide tra
pareti in un caos di pensieri…
E il mio viaggio si avvia
silenzioso / rassegnato a
languire a occidente…
Nel connubio di vita e di morte
in un soffio dell’anima infitto
su ali d’eterno spiegate
nell’abisso ineffabile e mondo
si dirada il reale nel sogno
un aprirsi di cielo dilegua
tra folate bizzarre di vento!
Al di là delle nuvole
Raggi di luna
Filtrano i raggi della luna, questa sera, nel mio salotto. Attraverso la finestra ne intravedo il chiarore e magicamente mi rivedo in una realtà che ho vissuto tanto tempo fa e che ricordo ancora con enorme nostalgia.
Quante sere ho trascorso in questa stessa stanza a pensare al mio futuro, al mio presente di allora che oggi è già passato; a tutta la mia vita, a come sarebbe stata, a cosa sarebbe successo e oggi mi ritrovo, dopo tanti anni, seduta ancora su quella poltrona a rendermi conto di aver trascorso più passato rispetto al futuro che mi avanza e avverto che la mia vita sta scivolando in un letto di fiume che sfocerà in un mare profondo, senza confini, circondato all’orizzonte da bagliori evanescenti.
La luna, ricettacolo di pensieri, abbraccia questi momenti che appartengono a ieri e che vivo oggi nell’incertezza di un domani che ha il sapore beffardo di un’illusione.
È un attimo
Giorni
A volte una pagina può rappresentare quel tappeto da cui si raccolgono questi piccoli residui di vita che restano dopo tanti attimi, dopo ore lunghe o brevi, dolorose o liete, vissute o sognate…
Giorni in cui vorresti che il tempo fosse rimasto cristallizzato a quell’istante, impresso in una retina virtuale da cui non si può cancellare nulla…
Giorni in cui il dolore è stato così forte da desiderare un vento impetuoso per spazzare via tutto, in un rapido balenare di follia, in un volteggiare imbizzarrito da cui non si esce che tramortiti…
Giorni che si avviluppano su scorci di momenti che sfumano e raggiungono un cielo che non ha confini…
Giorni che sono onde, sussurri e voci in un mare liquido di emozioni che non si toccano ma si vivono o forse si sognano, perché cosa altro è la vita se non un sogno?
Il valore di un libro
“Non c’è nessun vascello che, come un libro possa portarci in paesi lontani, né corsiere che superi al galoppo le pagine di una poesia. E’ questo un viaggio anche per il più povero, che non paga nulla, tanto semplice è la carrozza che trasporta l’anima umana”. Emily Dickinson